mercoledì 25 luglio 2012

Il senso di una fine


Il libro della settimana


La nostra vita non è la nostra vita ma solo la storia che ne abbiamo raccontato

La storia personale di ognuno di noi è una sovrapposizione di ricordi. Meglio, è la narrazione che dei nostri ricordi costruiamo. Infanzia, adolescenza, età adulta sono attraversate da avvenimenti che hanno segnato il nostro percorso di vita e le cui interpretazioni (talvolta tutt'altro che oggettive) si sono solidificate nella nostra memoria.
Il tempo corre, i ricordi si sovrappongono: la nostra vita è la storia che ne abbiamo raccontato. Fino a quando qualcuno o qualcosa ci costringono a cambiare punto di vista, a rileggerla.

L'inquietudine di un uomo che fa i conti con il proprio passato: rileggere la propria storia, esplorare le zone d'ombra abbandonate all'oblio della memoria.
Uno splendido libro senza parole sprecate e una grande riflessione sulla fallacia della Storia: "quella certezza che prende consistenza là dove le imperfezioni della memoria incontrano le inadeguatezze della documentazione".



Il senso di una fine di Julian Barnes (traduzione di Susanna Basso - Einaudi, euro 17,50)

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